martedì 3 dicembre 2013

Similia cum similibus

Penso che tutti quanti hanno avuto un momento, nella propria vita, di un attimo di sconforto, di voglia di non fare qualcosa. Spesso questo avviene in concomitanza con il Natale. E a volte avrete sentito qualcuno della vostra famiglia, o qualche amico dire:
-"Basta, io quest'anno l'albero non lo faccio!"
Qualche volta è successo anche a casa mia. però lo si è sempre fatto. In casa mia il " quest'anno non faccio l'albero è un po' come la dieta che comincia il lunedi, oppure "da domani non bevo più dopo una solenne sbronza", e l'ultima sigaretta. Uno lo dice a cuor leggero, tanto non ci crede nessuno.
A me un po' sta storia di non fare l'albero a Natale mi scompensa. Cioè l'albero va fatto. Sorvolo sul lato consumistico della festività.
Quest'anno l'ho fatto senza mia sorella. Abbiamo un modo molto diverso di farlo. Io prendo la palla blu e l'appendo, poi quella dorata e poi un altro addobbo. Metto la prima cosa che mi capita.
Mia sorella è più ossessivo compulsiva. Ovvero per lei non puoi mettere l'angioletto e a 4 centimetri di distanza  un altro angioletto. Se fosse per me farei proprio il priveè per gli angioletti, una specie di gang di cherubini disposti tutti da un lato. Per farvi un esempio, se ci fossero tre palle dello stesso colore Alessia toglierebbe quella centrale per metterla da un alta parte, fino al gesto estremo di non appenderla proprio per non rompere la simmetria del resto dell'albero, io invece ne prenderei un altra dallo scatolo per metterla accanto alle altre e fare forza 4 ed esultare in giro per casa come un'ossesso per la grande strategia messa in campo per arrivare alla vittoria. Armate gialle distrutte e territori del nordovest in saccoccia. Una specie di risiko Betlemme limited edition.
Avendolo fatto da solo vorrà dire che quando mia sorella tornerà ci sarà da mettere in mezzo gli avvocati.
Questa digressione familiare mi è servita per arrivare a offrire delle tesi a supporto di quello che sto per dire.
L'albero va fatto, e per convincervi di questo devo dimostrarvi che l'albero di Natale è come la parmigiana.
Si si è inutile che ridete. Alla fine di questo post ne sarete così convinti che andrete a friggere un abete, fidatevi.

1)L'albero, come la parmigiana va programmato. Nessuno si alza la mattina e dice: "mò faccio la parmigiana. L'idea ti frulla in testa già da un pò. Devi essere nel mood giusto. Sennò ti viene male.

2) Ognuno la fa a modo suo. Qualcuno mette anche la zucchina, c'è chi usa un particolare tipo di formaggio, altri invece ci mettono gli angioletti. Ok ok scusate è che c'ho la fissa dei cherubini, li metterei pure nella pasta e rape. Ad ogni modo parmigiana o albero ognuno ha i suoi trucchi. Ad onor del vero devo aggiungere che ci sono due postulati fondamentali
a)Mia nonna ci mette il salame (è siciliana)
b)Mia nonna ha sempre ragione.

3) Quando gli altri vedranno la tua parmigiana/albero, diranno "mamma com è buona/bello,l oppure " ...mi piace tantissimo, mentre invece staranno pensando "io la faccio meglio"

Come vedete mi sto arrampicando sugli specchi per dimostrare che la parmigiana è come l'albero di natale.

La verità è che mi ricordo quando ero piccolo e non avevo pensieri e quando arrivava il Natale l'albero mi metteva allegria, e siccome quest'anno che è appena trascorso, per certi versi è stato abbastanza di merda, io avevo bisogno di qualcosa che mi mettesse allegria. E quindi oggi mi sono messo e l'ho fatto l'albero.

Evviva l'albero,
evviva la parmigiana

martedì 12 novembre 2013

Stringiamoci Forte e vogliamoci tanto bene

Era da tanto che aspettavo questo momento. Lo sentivo nell'aria.
-"Dai Giova manca poco". Mi ripetevo
Sentivo tutta la gente che mi stava attorno, in trepida attesa. Come un calciatore che sta vincendo la finale del mondiale ma non può liberare tutta la sua gioia fino al fischio dell'arbitro. Come un fidanzato che sta viaggiando in treno verso la sua bella. Vorrebbe esplodere me lo farà solo quando l'avrà tra le sue braccia. Così, tante persone che conoscevo, ognuno preso dalle sue attività ma sempre con tutti i 5 sensi all'erta. Con un orecchio teso per cogliere ogni minimo rumore sulle pareti, sui vetri, con gli occhi rivolti oltre quel muro o quella finestra. Anche con l'olfatto. Perchè è una di quelle cose che senti anche con il naso. E come un ragazzino che non vede l'ora di uscire dal letto il giorno di Natale, così, anche molti miei amici oggi, sono corsi davanti al computer e al cellulare, dopo aver dato un rapido sguardo fuori dalla finestra.
Quel momento è arrivato
Finalmente su facebook potevano pubblicare "November Rain" dei Guns 'n Roses.

sabato 26 ottobre 2013

Stasera che sera

La gente è depressa, c'è la crisi, c'è Barbara D'urso, la gente è in fila per gli iphone e per il grande fratello. Insomma non è un bel momento. Qual'è la soluzione? Nessuna. Ce lo meritiamo. Citando il mio Prof di filosofia del liceo questo è uno di quei casi in cui è valido il detto "bastonare il cane che affoga". 
L'umanità è senza speranza e quindi "se non puoi sconfiggere il tuo nemico alleati con lui". Però conviene concentrarsi verso un'unica categoria per non disperdere le forze.
Tutto nasce da una conversazione con una mia amica circa la pignolosità di alcuni individui. E adesso vi spiegherò come liberarvi di queste persone in poche e semplici mosse. Il requisito fondamentale in questo caso, è il tempismo. Dovrete agire stasera!

La teoria evolutiva di Darwin ha fallito. Questo è l'unico motivo che può giustificare il comportamento dei "PIGNOLONI"
Si perché nel 2013 c’è chi ancora mi rompe i coglioni alle 02.00 a.m. sul:
-“Oh, ci vediamo domani”
-“Ma domani è già oggi perchè é passata la mezzanotte quindi domani è oggi e non dopodomani, Quindi ci vediamo domani o "domani"".
in questi casi io solitamente comincio a sanguinare dal naso.
Be a voi brutti stronzi pronuncio la I legge della sonnodinamica, ovvero:
“Domani parte quando IO ho dormito almeno 3 ore e dopo che ho fatto colazione. Prima di ciò siete ancora nell’oggi. Siete nell'oggi fino al collo belli miei”
Il piano è questo. Dire che una cosa la si farà domani. Ma dirlo alla mezzanotte di QUESTA NOTTE, quando porterete indietro gli orologi, potrete dire che in realtà domani è ancora oggi. Facendo tutto questo creerete un paradosso temporale che ritorno al futuro sembrerà talmente banale che potrebbe essere scambiato con un'avventura di peppa pig. I pignoli verranno colpiti da questo specie di millennium bug temporale e si resetteranno, e per contrappasso non sapranno se tutto questo è avvenuto, oggi o domani.
Mentre tutto ciò avviene potreste pronunciare frasi ad effetto del tipo " ci vediamo all'inferno, IERI!" oppure canticchiare Do-Domani, do do Domani degli articolo 31.




mercoledì 25 settembre 2013

Il guerriero senza dimora


Non il solito guerriero, bello e idolatrato da tutti, ma di quelli che per un motivo per l'altro restano nell'oblio. Perchè in pochi lo conosceranno e gli vorranno bene. Ma anche se pochi, spesso è un affetto ancora più grande. Questo guerriero è nato sfortunato, non aveva casa e non aveva famiglia, o almeno io questo non lo so. Quando l'ho conosciuto era senza niente e nessuno. Lo incontrai, con mia sorella. Era indifeso, volevamo dargli una mano. Ma stavamo andando da qualche parte, non ricordo dove. E non potevamo essergli utili. Alla fine della giornata, rientrando a casa,  facemmo la strada al contrario, un po' in colpa per non averlo potuto aiutare. Ma di lui non c'era traccia. D'altronde uno senza casa e senza famiglia non aveva un posto fisso. Chissà dov'era finito, il guerriero. Rientrati a casa lo dicemmo a nostra madre. "mamma mamma stamattina abbiamo visto un tipo, da solo, sembrava simpatico, aveva gli occhi buoni. Ora però non c'è più"
E nostra madre rispose
-"anche io oggi ho incontrato un guerriero, stavo andando a comprare il giornale e mi si è messo davanti bloccandomi la strada, e gli ho dato un passaggio. Ed essendo un tipo simpatico gli ho chiesto se voleva pranzare con noi. Adesso è in giardino"
Era lo stesso guerriero che avevamo visto noi. chissà quanta gente aveva incontrato quella mattina, ma forse aveva dato confidenza solo a quelli della mia famiglia.
Era uno buono, vivace.  
il Guerriero di cui parla si chiamava Prugna. Ed era il mio cane. La storia che ho scritto è vera. Ci ha scelti lui, una mattina di maggio. I cani grossi mi hanno fatto sempre simpatia. Perchè vogliono giocare, ma quando si muovono fanno più danni che altro. Sono imprigionati in un corpo troppo grande per il loro spirito giovane. E sono buffi. Mi piacciono perchè forse mi sento anche io come un cane grande. Dico che è un guerriero diverso dagli altri perchè magari non ve ne ho mai parlato, non avete visto foto. Non ha avuto fama. Però era il primo a sentirmi quando arrivavo a casa, e spesso l'unica compagnia quando rientravo tardi ed ero da solo. Dico che è un guerriero perchè ieri stava benissimo e oggi se ne è andato. Non ha sofferto. Non ha emesso un lamento, è stato zitto e buono e accettato quello che stava succedendo. E se ne è andato una notte, scura come lui. Chissà dove, lui che una casa non l'aveva mai avuta



martedì 17 settembre 2013

Buona la prima, ma la rifacciamo

Anche io ho registrato la quinta versione del filmato, in risposta a quello di Silvio Berlusconi. Però mi sono reso conto che è uguale ai 4 che ho girato precedentemente. Ci sono io seduto sul divano che guardo il video di Silvio e appena finisce di parlare vado in cucina e brucio la Costituzione e poi cerco di estinguere le fiamme versandoci sopra il sangue della Santanchè. Gasparri esterrefatto mi guarda, cioè in realtà non so se guarda me, però è rivolto nella mia direzione. Tutto questo mentre Sandro Bondi limona lo schermo del televisore, e la Mussolini accarezza la Russa che in realtà non è la russa ma è un tritarifiuti, ma hanno la stessa voce e quindi si è confusa. E vedendo tutta questa gente in casa mia decido a bere il sangue della Santanchè trasformandomi così in una zoccola senza pudore con accanto un verme (cioè sono diventato la Santanchè con accanto Sallusti) e do fuoco alla casa.
Forse faccio il 6° filmato ma mi sa che vi faccio un favore e stavolta il sangue non lo bevo.

mercoledì 11 settembre 2013

lo so che almeno una volta avete pagato per vederla

Il titolo di questo post era giusto per attirare la vostra attenzione, non ci troverete nulla a sfondo sessuale.
Settembre è un po' Gennaio. Forse l'inizio dell'anno dovrebbe essere a Settembre. Settembre è il mese dei cambiamenti. L'estate finisce. Il tempo cambia. Inizia la scuola, l'università, la scuola calcio, i corsi di formazione, il conservatorio. La dieta. No vabbè la dieta lunedì. Tutto comincia a Settembre e poi re-inizia tutto a Gennaio. Si possono fare gli abbonamenti annuali in palestra, gli abbonamenti annuali ai mezzi di trasporto, gli abbonamenti annuali al mensile che ti dice quali abbonamenti annuali puoi fare durante l'anno. A settembre comincia tutto e cambiano un sacco di cose. Per i superstiziosi, io non ci credo, e d'altronde sono nato il 17 e il mio hobbie è rompere gli specchi lanciadogli contro dei gatti neri, Settembre è il nono mese. E il 9 è "la figlianza", quindi state accorti. Avete capito a cosa mi riferisco? O vi devo fare uno schizzo?
A Settembre cominciano tante cose e cambiano tante cose. Ma non è un mese uguale per tutti. C'è un posto dove comincia una cosa, e quando questa cosa comincia, cambiano le persone che ci vivono, ed è Bari. A Settembre a Bari comincia la fiera del Levante. E quando comincia la fiera la gente si divide. In tanti gruppetti. Il primo gruppo è fatto da quelli che la Fiera non la pagano. Dovete sapere che la prima parola che pronuncia un bambino nato a bari è "io ho i biglietti per la fiera". Difficilmente troverete un barese che ammetterà di aver comprato un biglietto per la campionaria. "Mio zio ha 15 biglietti omaggio", "mio padre ne ha 2 ma non ci va" e così via. La leggenda vuole che se un barese paga per entrare in fiera, nel centro storico qualcuno si ustiona mangiando un panzerotto e comincia a parlare in dialetto salentino.
L'altro gruppo è "io quest'anno alla fiera non ci vado". Io faccio parte di quel gruppo. Questo gruppo esiste solo sulla carta. Alla fine che ci vanno tutti, e io non ho niente da fare e quindi ci vado anche io. Questa particolare situazione mi inserisce naturalmente nel gruppo successivo ovvero "questo è l'ultimo anno che ci vengo". Anche qui trattasi di insieme vuoto.
Ci sono poi tutta una serie di loschi figuri che hanno delle tattiche infallibili (nei confronti di un barese) per convincerlo ad andare in fiera. Ovvero: "dai, che ci compriamo il panino da Bayernland" oppure "mè, che andiamo alla galleria delle nazioni". Questo è il motivo per cui poi si vedono girare persone con in una mano un panino e nell'altra monili del maghreb e statuette votive della tradizione niger-kordofariana. mi sembra già di sentirli:
-"staranno benissimo sulla credenza roccocò di zia Filomena".
La mia soluzione? Nessuna. Non potete togliere ad un barese la Fiera e tutti i kittemorti per le file, il macello, la iosa per i padiglioni. E comunque, problemi vostri, tanto io, quest'anno, alla fiera non ci vengo

sabato 7 settembre 2013

il mio Contributo alla pagina TUTTI A TRANS CON NICOLONE BERTI

Ieri sono andato a dormire leggendo il Nickipedia con le pagelle dei grandi goleador della patonza, tra l'imbarazzante ciuffo di Beppe Signori e Luca Toni, che comunque si è salvato in calcio d'angolo con quella resucita morti di Marta Cecchetto. Da un pò di tempo questa è la mia buonanotte: mi leggo un pezzo dalla pagina del Nicolone. Poi, riflettendo sulla paritita della nazionale contro la Bulgaria, visti i giocatori, le acconciature, osservandoli mentre a fine partita si tolgono le maglie e a me sembrano tanti petti di pollo, depilati e tatuati pure sui lobi, ho pensato "Gli anni '80 e '90 sono finiti, abbiamo un sacco di perle da raccontarci, ma poi? Quando le avremomfinite, cosa faremo? Passeremo agli anni '00?!".

No! Giammai. Preferisco vivere ascoltando in loop le stesse storie piuttosto che parlare di creste e Neymar. E allora tiro fuori il mio World Cup Panini Collection 1970-1998, e appena lo apro mi si ungono i capelli, ricoperti da 5 cm di gelatina Gomgel, e sento già l'ignoranza scorrermi nelle vene.

Nella nostra nazionale in difesa avevamo gente del calibro di Franco "Gullit" Baresi e Riccardo Ferri. Entrambi detentori del record di autogol. Zaccardo non illuderti, non sarai mai come loro.

L'Argentina aveva Maradona e Abel Balbo. I due in comune avevano solo il riccio dei capelli, e la forfora. Anche se forse quella roba bianca sulla testa del pibe de oro non era forfora ma il PIL della Bolivia.

C'era poi la squadra dell'Ex Unione Sovietica. A bordo panchina al posto delle borracce di Energade avevano molotov caricate a vodka. E le bevevano lanciandosele addosso.

Della squadra della Romania non posso parlare. Gheorghe Hagi mi ha giá ucciso due cani e annegato un pesce.

Queste erano alcune super star del girone A e B. Magari tra qualche giorno sfoglio anche girone C e D. Adesso non posso andare oltre, in macchina mi aspetta Carmen Russo con i preliminari già fatti. Vedrete tutto. Enzo paolo Turchi ci filma da dietro la porta...